Dunque, non c’è
futuro?
Questa è la
domanda che ho fatto alla fine di una chiacchierata con una persona a me cara
che diceva che oggi non c’è più nessuna possibilità di salvezza. Diceva che a
partire dalla classe dirigente, che si “autotutela”, fino ad arrivare ad
soggetti disinteressati sia alla cosa pubblica che al bene comune, non c’è la
possibilità di redimere tutti questi peccati di cui ci siamo caricati negli
ultimi anni.
Dunque, non ci
salveremo?
No, non ci
salveremo diceva. A meno che non ci sia
una scintilla che faccia riaccendere
quel fuoco che ha mosso i popoli facendoli ritornare ad essere protagonisti
delle loro scelte, e non subire tutto quello che oggi è diventata la politica
ed il mondo che ci gira intorno. L’uomo per sua natura, è dedito alla
distruzione.
Come dargli
torto, come argomentare? Come controbattere queste tesi così forti?
Io ci ho provato,
ed ho risposto come farò con voi adesso.
Ho risposto che
io, di carattere, sono uno che prende sempre il buono che c’è nelle cose. Che
di un frutto marcio, taglio via la parte malata per godermi quello che resta di
buono, senza buttarlo via tutto. Che esiste una parte di persone ancora
interessate ad una sistema di vita diverso, magari non per loro adesso, ma per
chi verrà dopo , chi ci seguirà. E di queste persone voglio contornarmi,
parlare con loro e capire se davvero qualcosa si può fare. Ho risposto che io
sono disposto a “faticare”, non a lavorare, attenzione! A faticare. Che viene
da fatica, che comprende sudore, lacrime e sangue. Che sono disposto a stare
qui a spiegarti per ore cosa vuol dire credere davvero in qualcosa, in un
progetto, in un’idea, in una visione della cose che guardano il futuro. Io
voglio essere quella scintilla, ho detto. E la mia scintilla insieme ad altri
diventerà quel fuoco che rianimerà le coscienze. E CIVICO22 è questo, è quel fuoco buono che ti riscalda
quando ti ci siedi vicino, dove c’è sempre posto per tutti, dove tutti possono
raccontare una storia.
E più ti
riscaldi, più ti spogli di quei panni che portavi fino a poco prima. Più ti
racconti e più trovi storie uguali alle
tue. Più resti nel cerchio, più ti senti parte di qualcosa di veramente
importante. Li tutti ti ascoltano, tutti
in religioso silenzio, ma ti verrà posta una domanda alla fine della tua
storia. "Appena il fuoco comincerà a spegnersi, sei disposto ad aiutarci ad
alimentarlo?" Perché questo è il punto, cercare di non far spegnere mai quel
fuoco. Perché più grande è, più posto ci sarà per altri che vorranno arrivare. Io voglio esserci, per mio figlio. Per
vederlo crescere in un posto dove i bambini non sono considerati soltanto come
cose a cui trovare un posto in cui metterle.
Io voglio
esserci, per tutti quelli che non possono.
Io voglio
esserci, perché devo qualcosa a questa
terra.
Perché è anche casa mia.
Io devo esserci, perché voglio capire se
c’è una possibilità.
Perché più passa il tempo, più mi innamoro di persone che credono in un sogno. Guardare lontano, è stata sempre la dote di quei grandi navigatori che poi, oltre l’orizzonte, hanno trovato sempre una spiaggia dove sbarcare.
È tutta una
questione di stanchezza. Stanchezza del pressapochismo, della superficialità,
del clientelismo, dell'inadeguatezza ed altro ancora. Tutte cose che se ci vivi
a contatto dopo in po' ti sembrano normali ed entri anche tu a far parte di un
sistema corrotto; poi ti svegli e capisci che la cose così non vanno per niente
bene.
Stanchezza nel
sentirmi dire "me la vedo io", quando hai un problema che potrebbe
essere risolto in pochi passaggi, per le vie canoniche, ma c'è sempre qualcuno disposto ad aiutarti
per vie "diverse" a cui poi dovresti ritrovarti a dire grazie. Tutto
questo non è più accettabile.
La soluzione è
cambiare lo stato delle cose, partendo dal basso, magari lentamente, in modo
deciso ed imparziale. Sostituendo quei pezzi corrotti del puzzle per una
migliore visione d'insieme. È una strada lunga e difficile, e per giunta in
salita, ma un grande fuoco parte sempre da una piccola scintilla.
magari ci fossero persone che la pensano come te! Tante! Ma, non disperiamo. Da uno due e poi tre e cosi via...Solo chi ha a cuore il "destino" della società e vive dei valori"antichi", può ed eve impegnasi per il bene. Di questi tempi (!) è possibile vanificare gli ideali, che ci hanno "illuso" (?!). Fa onore a chi sente il dovere di battersi per una società migliore: è giusto, umano ed onesto. Si può fare! Proviamoci!
RispondiEliminaAd maiora.