Non ero mai salita su un camper fino a
qualche settimana fa, ma quelle casette su ruota mi avevano sempre affascinata,
mi facevano sognare nuovi posti da raggiungere, magari cantando a squarciagola.
È grazie a Civico22 che ho fatto il mio
primo giro in camper, senza andare troppo lontano, facendo un viaggio, ma nella
mia città. Vi chiederete se ho scoperto nuovi posti, ebbene sì, ho conosciuto strade
già solcate, che ho percorso con una nuova consapevolezza. Le ho osservate
dall’alto di un camper con cui Angelo Moretti, la cui gigantografia, insieme al
logo di Civico22 e della coalizione Arco si trova sulla fiancata lato
guidatore, utilizza insieme alla sua famiglia durante i viaggi estivi; la
leggenda narra che sia arrivato fino a Parigi. Le persone che ci vedono
girovagare per la città, ci scrutano incuriosite e Giovanni Calabrese, alla
guida, non esita a fermarsi ogni volta che qualcuno ci invita a farlo. A bordo
abbiamo fatto qualche aperitivo e cantato Tracy Chapman con la sua “Talkin’ Bout
a Revolution” ma il vero divertimento è arrivato quando siamo scesi dal camper
per incontrare le persone. Appena scesa, ero vagamente imbarazzata, non sapevo
se i signori che si godevano il fresco all’ imbrunire su una panchina dinanzi
alla Chiesa di San Modesto potessero essere piacevolmente colpiti o meno dal
sobrio camper parcheggiato proprio davanti a loro. Eppure, sin da subito, mi
sono sentita trascinare dall’ entusiasmo e dal calore; in quel quartiere le
persone hanno un’energia travolgente e se gli chiedi di scattare una foto di te
con il camper, per immortalare quel momento, loro, invece, scelgono di
partecipare alla foto insieme a te. Molti di loro sono padri, altri nonni,
altri ancora figli ma ciò che li accomuna è la voglia di vivere insieme quel
quartiere che definiscono abbandonato, dimenticato. Sono stupiti della nostra
presenza e dopo aver fatto le presentazioni di rito qualcuno esclama “ i
problemi di questo quartiere li conoscono tutti, ma non li risolve nessuno”.
Il loro è un grido di aiuto, che arriva forte
e mi colpisce. Molti, troppi dei nostri interlocutori sono sfiduciati, ci
dicono di non aver mai potuto fare una lezione di chitarra all’ Auditorium, che
è in condizioni di degrado da anni, poi dicono di non poter utilizzare il campo
da calcetto ubicato a pochi passi perché privo di pavimentazione e,
soprattutto, di non trovare lavoro e di doversi arrangiare come capita.
Purtroppo non avevo la bacchetta magica per risolvere i problemi del quartiere;
per un momento mi sono sentita triste ed impotente, ma dopo aver provato ad
illustrare ad ognuno di loro qual è la visione di città che noi di Civico22
abbiamo immaginato, sul volto di qualcuno si è acceso un piccolo sorriso. È per
quel sorriso che salirò ancora su quel camper, per ascoltare e raccontare, per
girovagare in tutta la città, perché non pensavo che il viaggio più bello che
potessi fare era proprio questo che ho intrapreso, insieme a tutti gli amici di Civico22 ed a tutte le persone che decideranno di salire a bordo.
Molto emozionante
RispondiEliminaIl nostro sarà il viaggio più bello se riusciremo a convincere i cittadini di seguirci
RispondiEliminala ns SPERANZA E CHE NON SIANO SOLO CHIACCHIERE ANCHE LE VOSTRE MA FATTI CONCRETI
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